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Created with Fabric.js 1.4.5 LA ZONA DI PASSAGGIO Al cinema si dice che il momento di passaggio fra la realtà e la finzione sia segnato dallabbassarsi delle luci e dal presentarsi delloscurità. Al museo questo limbo sembranon interessare nessuno. Accade quindi che ci si trovi catapultati dalla realtà, fatta di rumori, cellulari, traffico, a ambienti che richiedono una concentrazione e un ritmo del tutto diversi. Lidea è che chi visita un museo abbia bisogno di una fase di assestamento, di uno spazio e di un tempo che gli permettano di rilassarsi e scrollarsi di dosso le concrezioni del fuori per predisporsi allesperienza del dentro. In uncerto senso si può parlare di camera iperbarica museale. DENTRO FUORI Assestamento Abbiamo quindi immaginato che lambiente adibito a tale funzione avrà una illuminazionebassa, simile a quella delle sale cinematografiche poco prima che inizi unospettacolo. La stanza avrà delle poltroneposte al centro e rivolte alle pareti. Le paretisaranno bianche o dotate di teli poiché serviranno da sfondo ad alcune proiezioni. Le proiezioni, programmate e visionabili in sequenza, mostreranno unintervista a un paio di esperti e due filmati con montaggio di foto e frammenti video di compositori famosi accompagnati da una voce narrante. I contenuti delle videoproiezioni serviranno a dare il sapore del luogo, daranno il là alla visita, spiegheranno cosa lospite si troverà di fronte nel percorso espositivo, daranno consigli su come affrontare la visita. LIMBO PERCETTIVO Dare il là alla visita TROVARE IL RITMO TRA ESTERNO E INTERNO
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